Chiesa di San Francesco

Montefalco

La Chiesa di San Francesco, costruita tra il 1335 e il 1338 dai Frati Minori, è il primo insediamento francescano entro le mura e il terzo nell’ambito montefalchese.Nel 1863 passò in proprietà al Comune di Montefalco e dal 1895 divenne sede della pinacoteca e del museo civico. Gli interventi di restauro eseguiti alla fine del XX secolo hanno consentito la riapertura del Museo al pubblico.
L’esterno, di semplice impianto architettonico, è caratterizzato da una facciata monotona di pietra bianca sovrapposta nell’800.
La facciata originaria era provvista di una piccola apertura decorativa, un oculo circolare, ritratto da Benozzo Gozzoli in una delle scene affrescate nell’abside, successivamente sostituito da una grande finestra rettangolare.
La Chiesa a pianta rettangolare è composta da una navata centrale che si conclude con un’abside pentagonale, ai lati della quale troviamo due cappelle, anch’esse, a pianta rettangolare. La navata laterale è stata ricavata nel XVII secolo con l’abbattimento delle pareti laterali di singole cappelle costruite a partire dal XIV secolo. La superficie pittorica è stata affrescata tra il XIV e il XVI secolo, da famosi artisti, tra cui Benozzo Gozzoli e Pietro Vannucci detto il Perugino.

La Chiesa di San Francesco fu costruita tra il 1335 e il 1338 dai Frati Minori ed è il terzo insediamento francescano nell’ambito montefalchese, ma il primo entro le mura.
Officiata dai frati fino al 1863, quando passò in proprietà al Comune di Montefalco e dal 1895 divenne sede della pinacoteca e del museo civico. Gli interventi di restauro eseguiti alla fine del XX secolo hanno consentito la riapertura del Museo al pubblico.
L’esterno, di semplice impianto architettonico, è caratterizzato da una facciata monotona di pietra bianca sovrapposta nell’800.
La facciata originaria, mai portata a compimento, era provvista di un oculo circolare, ritratto da Benozzo Gozzoli in una delle scene affrescate nell’abside, poi sostituito nei primi anni del ‘600 da una grande finestra rettangolare.

La Chiesa a pianta rettangolare è composta da una navata centrale che si conclude con un’abside pentagonale, ai lati della quale troviamo due cappelle, anch’esse, a pianta rettangolare. La navata laterale è stata ricavata nel XVII secolo con l’abbattimento delle pareti laterali di singole cappelle costruite a partire dal XIV secolo. La superficie pittorica è stata affrescata tra il XIV e il XVI secolo, da famosi artisti, tra cui Benozzo Gozzoli e Pietro Vannucci detto il Perugino.

Edicola del Perugino - Chiesa di San Francesco - MontefalcoControfacciata sinistra
Subito dopo l’ingresso, sulla sinistra si trova un’edicola con nicchia centrale decorata a finta architettura ove sono raffigurate in alto l’Annunciazione, l’Eterno benedicente in gloria tra Angeli e, sotto, la Natività, ove la struttura aperta della capanna fa da cornice ad un limpido paesaggio umbro.
È opera della fase matura di Pietro Vannucci detto “Il Perugino“, realizzata nel 1503.

Nicchia di Sant’AndreaNicchia di S. Andrea - Chiesa di San Francesco, Montefalco
Proseguendo lungo la parete sinistra troviamo la Nicchia di Sant’Andrea, con affresco della “Madonna con Bambino in trono tra i Santi Andrea e Buonaventura da Bagnoregio”, datato 1510, opera di Tiberio d’Assisi, artista influenzato dalla maniera del Perugino e del Pinturicchio. La scritta sotto l’affresco riporta la data dell’opera:

FECIT·FIERI·FAMILIA·AUGUSTI·DE·MONTE·FALCO·DIE··XV·MENSIS·NOVENBRIS·A·D·M·CCCCCX·TIBERIUS·DE·ASISIO·PINXIT.

Nicchia di S. Antonio da Padova - Chiesa di San Francesco, MontefalcoNicchia di Sant’Antonio da Padova
La successiva Nicchia di Sant’Antonio da Padova è stata affrescata nella prima metà del XV secolo dallo spoletino Jacopo Zabolino di Vinciolo con una Crocifissione e scene della vita del Santo.

Cappella della Concezione
Sempre sulla parete sinistra si apre la Cappella della Concezione, a pianta quadrata con cupola, realizzata per interessamento del ministro provinciale dei Frati Minori, Clemente Bontadosi nel 1589.
Le decorazioni ad affresco, risalenti alla fine del XVI secolo e attribuibili ad Ascensidonio Spacca, detto il Fantino di Bevagna, rappresentano sulla pala d’altare l’Immacolata Concezione con i santi Francesco e Antonio e committenti, nei dipinti murali le storie della Vergine e Santi.
Il prospetto monumentale è sormontato dallo stemma di famiglia Bontadosi.

Terza Nicchia
A seguire interessanti resti di affreschi, purtroppo molto frammentari, della bottega di Giovanni di Corraduccio, tra cui: Sant’Ignazio di Antiochia, Fra Jacopo e Sant’Onofrio, San Bernardino da Siena che tiene ai suoi piedi le tre tiare da vescovo rifiutate, sotto due miracoli del Santo: la Liberazione di un’indemoniata e la Guarigione di uno storpio.

Quarta Nicchia
Nella lunetta della quarta nicchia è affrescata una Madonna col Bambino tra santi, a destra San Sebastiano, altri affreschi non sono più leggibili.

Cappella della Passione
La successiva Cappella della Passione, nell’abside sinistra, è affrescata da Giovanni di Corraduccio, detto Mazzaforte, con Storie della Passione, Santi e Profeti.
I dipinti risalgono al 1415-1420 e l’immagine principale del ciclo, oggi frammentaria per la improvvida riapertura della monofora, è la Crocifissione rappresentata secondo la tipologia del “Volto Santo di Lucca “.


L’abside si presenta a pianta pentagonale, con volta costolonata poggiante su peducci figurati è preceduta da una pergola in legno intagliato, dipinto e dorato che fu commissionata da frate Niccolò Zuccarini, già Custode del Sacro Convento di Assisi.
Il coro, costituito da sedici stalli in legno, è stato probabilmente realizzato alla fine del XIX secolo.
L’abside venne decorata interamente da Benozzo Gozzoli con Storie della vita di San Francesco, Santi e Personaggi dell’ordine francescano nel 1452.
Questi affreschi rappresentano la prima straordinaria testimonianza dell’avvenuto raggiungimento dello “status” di maestro indipendente da parte del Gozzoli che precedentemente era stato collaboratore del Beato Angelico.
Gli affreschi furono commissionati dal priore del convento, frate Jacopo Mactioli da Montefalco .
I venti episodi della Vita del Santo sono narrati all’interno di dodici scene disposte su tre registri, la narrazione procede da sinistra verso destra, partendo dal basso.
Le volte dell’abside sono ornate con elementi vegetali, figure di Santi Francescani e Gloria di San Francesco.
Primo registro:

  • Nascita di San Francesco; Gesù in veste di pellegrino bussa alla casa di San Francesco; Omaggio dell’uomo semplice al giovane Francesco.
  • Santo che dona il mantello ad un povero; Gesù mostra in sogno al Santo un palazzo pieno di scudi con la croce.
  • San Francesco rinuncia ai beni paterni.
  • Preghiera di intercessione della Vergine a Cristo giudice; Incontro di San Francesco e San Domenico a Roma davanti alla basilica vaticana.

Secondo registro:

  • Innocenzo III che vede in sogno San Francesco mentre sostiene la chiesa del Laterano; Papa Onorio III che approva la regola francescana.
  • San Francesco in ginocchio con affianco San Silvestro che caccia i diavoli da Arezzo.
  • S. Francesco predica agli uccelli nei pressi di Bevagna; San Francesco benedice la Città di Montefalco e i suoi abitanti.

Terzo registro:

  • Presepe di Greccio.
  • La prova del fuoco davanti al sultano.
  • San Francesco riceve le stigmate presso il monte della Verna.
  • Morte del Santo.

Sopra il coro, in una fascia orizzontale trovano posto venti medaglioni con ritratti francescani illustri.
Nei tre centrali, appena sotto la bifora, possiamo riconoscere, da sinistra verso destra Petrarca con il Canzoniere in mano, Dante con la Divina Commedia e Giotto intento a dipingere una Madonna con Bambino.
Nel pilastro, entro una nicchia, è raffigurata una Madonna col Bambino, tavoletta aurea di un giottesco umbro.

 


 

Abside destra
L’abside destra, contiene scene della passione e santi, impostata come una successione di ex voto, opera del cosiddetto maestro dell’abside destra di San Francesco di Montefalco.

Cappella dell’Annunciazione o dei Cordigeri
Affrescata da Giovanni di Corraduccio vi sono raffigurati Cristo e gli Evangelisti.
Ricavata dalla base del campanile, fino al 1499 la cappella fu usata come sagrestia; l’apertura di due arcate ha fatto perdere in gran parte la decorazione pittorica originaria.
Vi è conservata una Madonna del Soccorso, del 1510, proveniente dalla chiesa di Sant’Agostino in Montefalco, opera recentemente attribuita a Tiberio di Assisi.

     

La Cappella di Sant’Antonio Abate
In questa Cappella troviamo degli affreschi rappresentanti le storie di Sant’Antonio Abate che testimoniano la popolarità del Santo nel ‘400.
Nell’arco d’ingresso Gesù tra i Serafini; lateralmente tre rappresentazioni della vita di Sant’Antonio. Nella volta della crociera troviamo quattro vele: prima vela sopra la parete: Sant’Antonio dona ai poveri il suo avere, Sant’Antonio si fa monaco; seconda vela: Sant’Antonio battuto dai demoni, Sant’Antonio salvato da un monaco; terza vela: La storia del drago, la provvigione miracolosa; quarta vela: Sogno del Re di Palestina. Nella lunetta Crocefissione con Angeli, San Giovanni, Santa Maria Maddalena e San Francesco. L’attribuzione non è certa, l’ipotesi più accreditata è che fu decorata da Andrea del Cagno, che operò a Montefalco intorno alla metà del XV secolo. All’interno è conservata la famosa Madonna del Soccorso, opera del Melanzio.

La Cappella dell’Assunta
Gran parte della decorazione di questa Cappella di Giovanni di Corraduccio è andata persa a causa dell’apertura della porta d’ingresso, per collegare il convento (XVI secolo). Nell’arco d’ingresso sono raffigurati Cristo e gli Apostoli all’interno di tredici tondi, nel pilastro destro Madonna del Latte, Maria in atto di nutrire Gesù, nella volta della crociera i Quattro Dottori della Chiesa e i Quattro Evangelisti, nei triangoli sottostanti vari Profeti e Angeli.

La Cappella del Crocifisso
La decorazione in questa cappella è andata persa, troviamo il crocifisso d’altare in tempera raffigurante Cristo Crocifisso e San Francesco ai piedi, opera attribuita ad un pittore umbro attivo ad Assisi ed in Umbria (XIII-XIV secolo).

La Cappella di San Bernardino
Affrescata intorno al 1461 dal pittore spoletino Jacopo Zabolino di Vinciolo, raffigura le storie della vita di San Bernardino e altri santi. Nell’arco d’ingresso, in alto al centro il Redentore, a sinistra una Santa Monaca e Madonna col Bambino, a destra Santa Caterina e San Bernardino.
Sulle vele della raffigurazione dei Quattro Dottori della Chiesa rimane solo San Girolamo.
Nelle pareti sono rappresentati il Crocifisso, Maria e vari Santi.

La Cappella di San Girolamo
Gli affreschi che troviamo in questa Cappella di Benozzo Gozzoli, sono stati commissionati probabilmente da Girolamo di Ser Giovanni Battista de Filippis.
Molte decorazioni con le storie della vita di san Girolamo, sono andate perse a causa dell’abbattimento di un muro e all’apertura di un ingresso laterale.
Nell’arco d’ingresso troviamo Cristo Benedicente tra gli Angeli e i Santi, nelle pareti Partenza del Santo da Roma, San Girolamo che toglie la spina dalla zampa del leone e varie scene di vita del Santo, nelle vele della volta i Quattro Evangelisti.

Controfacciata destra
Qui troviamo la Cantoria in legno intagliato opera di un artigiano locale del ‘600, mentre i pannelli dipinti sono attribuibili ad un ignoto pittore di Foligno, Cristoforo di Iacopo.

La Sagrestia Le imposte della sagrestia sono state elegantemente intagliate da Raniero da Barbarano (1510) e, nella stanzetta attigua, raggiungibile attraverso un corridoio posto al retro dell’abside, una Madonna in Trono col Bambino, affresco staccato e riportato su tela, opera del Maestro della Dormitio.

 

 

Divisorio con Stemma di Montefalco2018