Montefalco
La chiesa di San Bartolomeo è una delle più antiche parrocchie della cittadina e si trova a fianco della primitiva cinta muraria di Montefalco. L’edificio religioso fu ampliato nel 1638 su disegno del gesuita Camillo Citti, che apportò profonde modifiche al complesso. Della primitiva costruzione sono visibili nella zona absidale una monofora, con piedritti ornati da tralci di vite, ed una bifora nel fianco.
È una delle più antiche parrocchie, sorta a fianco di una porta della primitiva cinta muraria; è documentata per la prima volta nel 1219; fra 1222 e 1238 ad essa furono unite diverse chiese rurali, fra cui alcune parrocchie, e dalla seconda metà del secolo XIV assorbì tutte le prerogative della pieve di S. Fortunato. Nel 1489 furono eseguiti dai maestri Rosso e Giacomo «lombardi» importanti lavori, specie nella parte absidale, che nell’impianto romanico risultava sopraelevata.
Nel 1599, per interessamento del Comune, fu eretta in collegiata e chiesa matrice, con l’assorbimento delle parrocchie urbane di S. Maria di Turri, S. Giovanni di Colle Mora, S. Lorenzo, e di quella rurale di Casale. Per l’insufficienza dell’edificio, fin dal 1610, se ne decise l’ampliamento: i lavori, iniziati nel 1638, terminarono nel 1646. La consacrazione della chiesa avvenne però soltanto nel 1728 per mano del vescovo di Spoleto Pietro Carlo Benedetti .
OPERE D’ARTE PRINCIPALI
L’interno è ad unica navata con otto altari laterali. Dietro l’altare maggiore: tela con “Madonna col Bambino in gloria fra i Santi Bartolomeo e Giovanni Evangelista“, di Giacinto Gimignani (sec. XVII). Sul retro esiste una Madonna col Bambino, affresco del XIV secolo molto vicino alla maniera di Bartolomeo di Tommaso (non visibile); questo in origine si trovava sulla porta civica, vicino la chiesa di San Bartolomeo e fu trasferito nel Settecento,
- Parete sinistra: tela con la Consegna della chiavi del pittore fiammingo Jacopo Ybot (datata 1663).
- A fianco della porta principale, in un armadio dipinto dal pittore locale Clemente degli Abbati, bella statua lignea del Cristo Risorto (sec. XVII).
- Parete absidale esterna: monofora lunettata ornata con tralci di vite ed altri motivi tipici medievali; nella parete contigua: piccola caratteristica bifora. Sono i pochi resti della primitiva struttura romanica. Ad essi si appoggia una delle antiche porte di Coccorone, che prendeva nome dalla chiesa e che oggi è detta di Federico II, a, motivo della scultura che la sovrasta con le aquile imperiali e la data di costruzione 1240.
2018